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Sanaa Haraki

Pittrice | Marocco

Il cavallo verde
acrilico su tela
40x40 cm


Metà uomo
acrilico su tela
40x40 cm


Proiezione
acrilico su tela
60x50 cm
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Sanaa Haraki

Pittrice | Marocco

Biografia


Sanaa Haraki è nata a Casablanca nel 1976. Si avvicinò ai colori sin da piccola in quanto erano i suoi giocattoli all’età di quindici anni iniziò a frequentare la scuola di belle arti di Casablanca dove suo padre lavorava e il fratello maggiore studiava ma senza mai iscriversi in quanto la sua predilezione per la matematica la orientò a studi finanziari. A 23 anni si trasferisce a Venezia per lavorare per un colorificio imparando così la tecnica e cicli dei colori. Al suo rientro in Marocco nel 2010 si iscrive ufficialmente all’Atelier Bleu di Rabat dove grazie a tre professori impara la parte tecnica. Inizialmente i suoi disegni erano dei nudi, cosa che era fonte di imbarazzo in un paese musulmano, quindi ha frequentato un corso all’Accademia di Belle Arti di Barcellona. Ad un certo tempo la riproduzione del reale non incontrava più la sua immaginazione, i suoi sogni. E così prendono vita i miei personaggi sulle mie tele, personaggi senza nessun’appartenenza sessista religiosa etica o di colore. Ha partecipato a diverse mostre tra Rabat e New York.

Arte e Conoscienza

Arte e Conosc[i]enza, moderne Wunderkammer a Noale, è l’esposizione che l’associazione Tant’Arte di Treviso presenta in versione virtuale sul proprio sito web, su YouTube e su Facebook. L’associazione opera dal 2005 con l’obiettivo di promuovere gli scambi internazionali tra artisti e varie forme d’arte avendo all’attivo rapporti consolidati e iniziative in Cina, nell’area dei Balcani e in Europa centrale. Con questa nuova iniziativa l’idea è di estendere le relazioni verso il Mediterraneo per la millenaria storia di relazioni e scambi che lo caratterizza. Il Marocco, con il suo portato di profonda cultura e sensibilità, testimonia di un punto di vista imprescindibile.
Una mostra internazionale che si sviluppa negli spazi della storia, in luoghi cardine che caratterizzano il contesto urbano di Noale, Venezia: “La Loggia”, “La Torre delle Campane”, “la Loggetta” di Largo San Giorgio, “Palazzo Soffia”. L’arte, l’avventura, la storia, il mistero e la Meraviglia si uniscono per dare vita al tema della Cono Scienza interpretata dagli artisti in una ricerca non solo del passato ma di elementi naturali e artificiali. Soprattutto nel contatto con la natura c’è la guida dei lavori che gli artisti espongono. Lasciano aperte quelle sensazioni in cui le forme, la materia, i colori soddisfano alla ricerca, all’interpretazione dell’ambiente e della storia.
In un momento in cui il distanziamento sociale nega la possibilità del contatto diretto con l’opera, le opportunità nascono in rete e permettono di attuare un percorso virtuale in attesa che i luoghi storici possano essere ancora usufruiti da tutti. Un’occasione che, nel distanziamento, ha la possibilità di facilitare il dialogo tra visitatore e artista e tra gli artisti stessi.
È questa la potenzialità che presenta la tecnologia in questo periodo, la capacità di rendere possibile una mostra internazionale che raccoglie opere di artisti provenienti da Italia, Austria, Repubblica Ceca, Turchia, Cina e Marocco in un contesto in cui i confini svaniscono e le distanze si annullano.
Tra gli artisti grande interesse suscita l’opera di Sanaa Haraki, in rappresentanza del Marocco. Il linguaggio pittorico di Sanaa si snoda in semplificazioni geometriche, impostate di segni, di colori e di piani, che lasciano intuire l’immagine, nell’intersecarsi di forme e di colore risonante e sfumato in gradazione. Il verde del cavallo si mimetizza con il paesaggio, mentre una dimensione surrealista lascia intravedere gli effetti delle composizioni, in limiti astratti. L’essenzialità e la metafora pittorica ricaricano nei risalti strutturali e nell’aggregazione delle varie parti in una formulazione di equilibri e armonie raggiunti mediante gli accostamenti cromatici.
Le opere lasciano trasparire una sapienza nell’uso del colore spinta al punto da rendere il colore stesso personaggio parte della scena grazie a limitati interventi grafici. Un lavoro in bilico tra tecnica e rappresentazione che apparentemente accomuna le opere di Sanaa al mondo dell’astratto, uno sguardo più attento rivela però come l’astrazione rappresenti in realtà solo un aspetto dell’opera, una scelta che lascia peraltro trasparire la conoscenza e il dominio del reale.

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