dal 4 al 14 maggio 2019

Anguaneide

Memoria del futuro

Opere di Lucio Carraro, Luciano Longo e Patrick Comiotto
Chiostro del Convento di San Francesco
Treviso

dal 4 al 14 maggio 2019

Anguaneide

Memoria del futuro

Opere di Lucio Carraro, Luciano Longo e Patrick Comiotto
Chiostro del Convento di San Francesco
Treviso



CI VORRANNO GIORNI E GIORNI PER LAVARE QUESTA COLPA…
QUESTO AGGUATO ALL’ HISTORIA NATURALIS.

IDROVORE DI FUTURO, BADATE!

BADATE…

MANGIATORI DI MOPLEN
BEVITORI DI SCHIUME EUTROFIZZANTI
ANNUSATORI DI PM 10
DISPENSATORI DI ERBICIDI

BADATE! CHE LA NOSTRA PAZIENZA È FINITA!
NON LA MESTIZIA
DELL’ANIMA,
MA LA COLLERA CI MONTA!
SORVOLANDO IL CIMITERO DI ALBERI
ESANGUI SULLA TERRA VIOLATA.

Presentazione
Le sculture e le tele di Luciano Longo • le fotografie di Patrick Comiotto • i versi di Lucio Carraro: l’incontro fra più linguaggi espressivi per fare “Memoria del Futuro” della terra martoriata per dissennata mano dell’uomo.

Un vocativo raccontato dai gesti corporei, dalle espressioni e dalle voci delle anguane, creature mitologiche delle acque dei nostri fiumi, sempre più “in limine litis”.

Un monito a ritrovare il coraggio della responsabilità di fronte alle ferite inferte alla terra-madre e ai nostri amati monti. Un “mayday, mayday!” da allignare nei nostri cuori per abbandonare la cultura dello spreco, ritrovando nel sentimento della natura una nuova speranza per l’umanità.

Domenica 5 maggio, alle ore 17, presso il Chiostro del convento di San Francesco, si è svolta l'inaugurazione della mostra “ANGUANEIDE, memoria del futuro” che ha raccolto le opere scultoree e pittoriche, poetiche e fotografiche ed enogastronomiche di quattro artisti in un unico percorso espositivo.
Partendo dal racconto delle “anguane”, mitiche creature acquatiche dei fiumi della nostra terra, la mostra intende richiamare nuovamente l’attenzione su quanto accaduto lo scorso autunno alle montagne della nostra regione: un’invettiva contro la memoria “corta” dell’uomo, la sua facilità a dimenticare in fretta i disastri che sta provocando alla terra-madre, con la sua perseverante-devastante azione distruttiva nei suoi confronti, che sta provocando inquinamenti e sconvolgimenti climatici a ritmo crescente.
Un richiamo a più linguaggi, con il monito delle sculture e delle tele dell’artista Luciano Longo, i vocativi dello scrittore Lucio Carraro, le paradigmatiche immagini del fotografo e videomaker Patrick Comiotto.
Hanno completato la presentazione le opere enogastronomiche dello chef Beppe Agostini, da sempre un magistrale interprete delle tipicità della nostra terra: una degustazione a futura memoria, un ulteriore richiamo a preservare il valore della biodiversità naturale e antropica.   

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