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XirÒ

Pittore | Italia

Aquilone
olio su tela
105x105 cm


Babele
olio su tela
100x100 cm


Purgatorio degli artisti
olio su tela
120x100 cm
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XirÒ

Pittore | Italia


Biografia


XIRÒ al secolo Ciro Zanetti è nato nel 1937 a Treviso, dove vive e lavora. Figlio d’arte, ha ereditato la sua passione per la pittura dal padre Tito, che lo ha incoraggiato a muovere i primi passi con insegnamenti che l’Artista ancora oggi ritiene essenziali per la sua formazione culturale. Si potrebbe affermare che Ciro Zanetti abbia dipinto da sempre e che il suo passo nell’arte abbia sempre più, nei tanti anni di un robusto percorso, camminato nel piacere di dipingere. Un piacere familiare, una tenacia nel sentiero, una grande passione che egli ha ereditato dal padre.
Nel corso degli anni il suo interesse per l’arte lo ha spinto ad esplorare sempre nuovi orizzonti, cimentandosi anche nel campo dell’incisione e della scultura, avendo come maestri rispettivamente Antonio Gentilini e Carlo Conte.
Caratterizzato da uno stile inconfondibile e personale denota estro e creatività, esprime i suoi stati d’animo con immediatezza esplicitando il suo messaggio in modo chiaro e coerente. Intensa è stata la sua attività nel campo della pittura negli ultimi 30 anni, partecipando a numerose mostre collettive e organizzando sue mostre personali sia in Italia che all’estero. Delle sue opere si sono interessati particolarmente G. Comisso, R. Forcolin, P.L. Scarpa, V. Magno, R. Sicurelli, E. Bellò.
Nel 1980, animato da spirito di avventura e dalla convinzione che il confronto con gli altri aiuti sicuramente a crescere e migliorare sé stessi, fonda l’Associazione Artisti Trevigiani, ricoprendone il ruolo di Presidente fino al 2013, attualmente gli è stata conferita la tessera di Presidente Onorario.
Il percorso artistico di un autore è sempre affascinante, figuriamoci poi se vi ha dedicato con passione una vita intera.
Questo accade per Ciro Zanetti e ciò che più è stupefacente è che ha spinto e coordinato tante persone ad intraprendere questa avventura “l’Arte” dirigendo con sapienza e sensibilità le fila di un gruppo ampio ed eterogeneo come gli “Artisti Trevigiani”.
Il suo fare nasce in giovinezza da una influenza paterna, pittore ed acquerellista, che spinge lui ed anche il fratello Alberto ad imitarne le orme.
Naturalmente giovane ed entusiasta va a Parigi nella culla europea più attiva e famosa, contando sull’appoggio di parenti ivi residenti, e, percorrendo spazi e luoghi, si immerge nel clima creativo della città.
Così, nel 1958, ne escono numerose opere: ritratti e località tanto che per poterle riportare in patria senza dare nell’occhio le seziona come fossero dei puzzle per poi ricostruirli al bisogno successivamente e già da qui parte l’idea dal grande al piccolo, dalla divisione alla ricomposizione come metodo di lavoro.
Le stagioni dell’Arte però sono molteplici, perché l’urgenza espressiva ne detta la spinta e l’avventura.
L’esperienza della pittura e della scultura viene fatta sul campo tra tele e colori,
tra cartoni, iuta, sughero, rilievi ondulati, polvere di vetro, terre, pietra istriana, schiuma di mare, per poi diventare: maschere, totem, paesaggi colti all’aria aperta, modelli di piccole sculture e opere d’insieme.
Ma ad ogni stagione Ciro Zanetti vive i temi dell’Arte ufficiale, rendendoli personali e significativi, perché con le sue mani confeziona opere che sembrano uscite dal gioco di un prestigiatore.
I grandi o piccoli nudi in pose classiche, come nel Giudizio di Paride del 90 con le tre grazie intorno, oppure i volti diffusi e molteplici, singoli e compenetrati precedono le fasi successive.
La sua ricerca più avanzata, quasi da diventare ossessiva, va verso una linea iconica in cui la figura umana diventa simbolica, singola o multipla in un affollarsi di moduli, sovrapposti e ripetuti all’ennesima potenza.
Non hanno volto, né braccia, sono come sospesi in una condizione esistenziale di globalità, in cui l’immaginario ripetuto all’infinito tradisce la complessa ricerca dell’identità “ uno, nessuno, centomila” di pirandelliana memoria.
Tanto si spinge la scelta che quest’uomo, simbolo e sintesi, diventa, riducendo se stesso a materia come nell’ uomo-uomini-sedia.
C’è un divertirsi nello sperimentare assemblaggi e composizioni, come nelle Schegge che risultano da compenetrazioni ed incastri,.volti e ritratti in rilievo con materiali vari.
Le dimensioni delle opere transitano da piccolissime, e quasi tascabili, a grandi ed impegnative con temi importanti come ad esempio il 7 aprile '44 in cui le figure, i volti e i luoghi risultano reali, sensibili ed emozionanti.
In questa esposizione a Funzione Arte “Neno Moretti” solo una piccola porzione delle Stagioni di Ciro Zanetti è visibile perché, pur nella complessità del suo lavoro artistico e nella molteplicità prodotta, possiamo privilegiarne una piccola sezione, ma significativa, che ne rappresenta il momento vitale di oggi e forse diventa emblematico di una ricerca sempre attiva e complessa.

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