Renato Sartoretto

Pittore | Italia

Biografia

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Nasce a Treviso il 19 agosto 1940. Già verso la fine degli anni ‘50 entra a far parte della vita culturale e artistica cittadina.
Nel 1962, durante il servizio militare, espone, in occasione della festa dell’Arma dell’Artiglieria al Palazzo Sforzesco a Milano, una serie di pannelli raffiguranti scene storiche dell’artiglieria a cavallo.
Nel 1964 allestisce la sua prima mostra personale nella città di Castelfranco Veneto (TV). Da questo momento la sua attività pittorica e artistica è molto attiva. Partecipa; a concorsi di pittura a carattere locale e nazionale, tra i premi più importanti: la Grolla d’oro nel 1993, la Bella Trevigiana nel 1997, il premio “Lavoro in libertà” a Bassano del Grappa nel 2004.
è presente in numerose mostre e rassegne collettive, e allestisce personali in Italia e all›estero esponendo nelle città di Cadice, Memphis, New York, Duisburg, West Port, Parigi, Yerevan (Armenia) e varie volte a Toronto.
Nel 2013 e nel 2014 espone a Parigi al Grand Palais in occasione della mostra collettiva internazionale “Comparaisons”.
Il suo lavoro si completa con varie opere di arte sacra conservate in chiese italiane e in Africa, e con lavori in affresco e in ceramica.
Nel 2015 e 2016 è stato invitato alla Rassegna triveneta “Artisti TriVeneti a Motta” a Motta di Livenza (TV) con alcune opere della sua recente produzione, nel 2015 è presente in alcune tappe della Rassegna itinerante “Cenacoli d’Arte lungo la Strada del Radicchio” mostra Internazionale di pittura, scultura e grafica.
...Oggetto della pittura di Renato Sartoretto è l’uomo, le cui sensazioni di gioia e di dolore, di sofferenza o di pietà, vengono semplicemente evocate con il candore di chi sa che il silenzio di uno sguardo è infinitamente superiore alla parola. Potremmo definire Sartoretto un narratore di storie: storie che racchiudono in un gesto, in un atteggiamento, lunghi anni forse di speranze e illusioni, di attese e magari rimorsi.
La sua è una pittura istintiva, senza i condizionamenti e senza i precisi influssi di correnti moderne, in cui il realismo delle cose è temperato da una costante liricità della visione. In essa si intersecano valenze diverse: la vita quotidiana, la fatica dei corpi, i lavori, le feste, il riposo..., dove la vena, talvolta drammatica, dei temi si placa in cadenze liriche di stimolante allusività.
Antonio Chiades