20 - 30 maggio 2017

Mixart
Diversità e identitità nell’arte

Rassegna internazionale di arti visive



Borgo Mazzini, 23
Treviso

Mixart
Diversità e identitità nell’arte

Rassegna internazionale di arti visive


Mixart - diversità e identità nell’arte, un titolo che racchiude l’obiettivo di questa nuova esposizione promossa da Tant’Arte, mettere assieme differenti forme d’arte e sensibilità culturali per indagarne i tratti comuni, nella speranza di promuoverne gli aspetti sinergici.
Sin dall’antichità il vero motore dello sviluppo culturale, oltre che sociale e tecnologico, è stato rappresentato dalla conoscenza reciproca, dalla capacità di assorbire e rielaborare quanto di meglio e di più utile si riconosce nella cultura e nella sensibilità dell’altro. È sufficiente pensare a quanto debba la cultura dell’antica Roma agli apporti greci, egizi, persiani, ecc. per rendersi conto come lo sviluppo di una civiltà tragga linfa non dalla propria purezza quanto semmai dalla propria capacità di ibridarsi, di mettersi in gioco. Ma, a ben vedere, le potenzialità del dialogo e della mescolanza trovano il testimone più evidente e convincente proprio in Venezia, città di mercanti, ponte tra Oriente e Occidente. La Serenissima ebbe la capacità di trovare la sintesi tra la propria tradizione e gli apporti esterni, riuscì magistralmente a innovare sé stessa assorbendo man mano il portato delle culture con cui entrò in contatto.
Tra le varie forme culturali, le arti visive rappresentano un campo particolarmente significativo per la loro capacità di superare le barriere linguistiche e permettere quindi un dialogo più diretto e immediato.
A differenza della scrittura o della parola, l’arte ha la capacità di attivare la forma mnemonica più antica e potente, la memoria oggettuale. Proprio per questo il campo dell’arte rappresenta un terreno particolarmente interessante per cogliere affinità e divergenze tra le sensibilità dei singoli artisti, tra i rispettivi portati culturali. Va in questa direzione la selezione delle opere esposte in questa mostra nel tentativo di dare la possibilità al fruitore di cogliere i significati di un’estrema varietà di forme e modi artistici (dal figurativo all’informale, dall’espressionismo all’installazione, alla fotografia, ecc.).
Gli obiettivi attorno cui si sviluppa l’idea cardine sottesa alla mostra ruotano attorno a quattro punti principali:

a) l’importanza di un approccio sereno, senza fretta (slow) all’arte e alle relazioni umane
b) il ruolo dell’arte quale agente in grado di favorire la reciproca conoscenza e interscambio culturale tra differenti visioni del mondo.
c) la capacità insita nell’arte di agire quale potente strumento in grado di promuovere la sensibilità artistica e la crescita culturale tra la popolazione.
d) le potenzialità, insite in eventi di questa natura, di promuovere l’immagine della città sia nei confronti dei territori contermini che rispetto al turismo in generale.

Cerimonia d’inaugurazione:
sabato 20.05.2017 h. 18:30
Borgo Mazzini, 23 - Treviso

Eventi collaterali:

giovedì 25.05.2017 h. 19:00
“La seduzione”
Performance degli artisti Luciano Longo e Max Solinas
con danze a cura della scuola Espressioni di Danza di Conegliano

sabato 27.05.2017 h. 18:00
“Le spose dell’arte”
Performance delle artiste Sonia Ervas e Chiara Cadore

Artisti partecipanti
Mauro Abruzzese, Wang Along, Annelise Ambrogio, Elsa Bagarolo, Maddalena Barletta, Paola Bazzo, Bl@ck Hills Lab, Bl@ck Mantid. Ivana Bomben, Martina Borsato, Alan Concas, Sonja Dimitrova, Sonia Ervas, Sun Haoyang, Luciano Longo, Tiziano Marchioni, Fernando Andrea Massironi, Mixart - Mondo Oriente, Zhang Muzi, Andrej Neméth, Aldo Pallaro, Wang QingZhou, Sonia Rivetta, Luciano Sironi, Max Solinas. Liangang Sun, Maria Turra, Paola Turra, Nejdet Vergili, Luciana Zabarella, Ziza, Jia Yuefei

Alcune foto dell’evento

Roberta Gubitosi

MIXART - DiversitÀ e identitÀ nell’arte

Roberta Gubitosi
Curatrice e docente di storia dell’arte conosciuta nel territorio per diverse ricerche nel contesto trevigiano. Laureata in Lettere Moderne presso l’Università di Padova, ha perfezionato i suoi studi conseguendo il diploma post lauream di Specializzazione in Storia dell’arte e delle arti minori e successivamente l’abilitazione all’insegnamento. Ha collaborato con enti pubblici e privati per la progettazione di percorsi guidati, l’organizzazione di mostre e la presentazione di artisti noti ed emergenti. Significative sono state le esperienze lavorative nelle mostre promosse dalla Fondazione Cassamarca presso Ca’ dei Carraresi di Treviso, le collaborazioni con i Musei Civici di Treviso, per la catalogazione del lapidario e delle sculture, e con Arteinfiera Dolomiti, per l’organizzazione di Eventi. è autrice di numerose pubblicazioni, cataloghi e saggi critici, tra cui Il duomo di Treviso nel XII secolo (2001), Treviso, la memoria incisa (2005), Simon Benetton. Opera grafica 1950-2014, Guarienti. La scultura, la pittura e la memoria (2016).

La vocazione internazionale della rassegna MIXART sottolinea la volontà di creare un dialogo tra le diverse forme artistiche e la pluralità delle singole esperienze creative in relazione al continuo mutare del contesto contemporaneo.
Le varie forme espressive, dalla pittura alla scultura all’assemblaggio all’istallazione, testimoniano la libera e singolare affermazione di ogni artista nell’intento di superare i confini culturali e di rielaborare influenze provenienti da luoghi e contesti diversi. Così accanto alle elaborazioni figurative, agli scorci paesaggistici e agli intimi luoghi originari si alternano le libere sperimentazioni formali, le esperienze artistiche gestuali e le composizioni polimateriche.
Il titolo Diversità e identità nell’arte mette in luce la molteplicità delle tendenze dell’arte contemporanea e l’impossibilità di individuare sviluppi lineari secondo un’unica direttrice.
Il pluralismo di tecniche, di percezioni e di espressioni determina una condizione di “nomadismo” in direzioni diverse e tuttavia ugualmente percorribili. Molte esperienze artistiche sottolineano la volontà di problematizzare, modificare, ridefinire e ristrutturare i propri fondamenti nel dialogo con l’alterità.
Si tratta di una realtà frammentaria in continua trasformazione data dalla piena libertà espressiva e dalla ricerca autentica di ogni artista capace di dare una personale interpretazione del presente.
L’arte quindi è affermazione delle diversità in quanto manifestazioni di autenticità e di identità.
L’incombenza del presente spinge l’artista a ridefinire il proprio ruolo nella società e a creare nuove forme che possano veicolare significati attuali in coerenza con il passato.
La storia e la memoria costituiscono la base per stabilire una continuità con il presente. Frequenti sono i richiami ai luoghi vissuti, ai ricordi e alle tracce dell’esistenza che generano nuove interpretazioni e visioni della modernità.
Nell’insieme delle opere esposte, spesso emerge l’intenzione di andare oltre le forme tradizionali, di trattare la superficie come un fatto fisico e di pensare all’atto pittorico o scultoreo come un evento.
Si può riconoscere una “drammaturgia”, basata sul rapporto dialettico tra le varie componenti dell’arte: colore, composizione, forma.
La spettacolarità è insita nel gesto o nell’azione dell’artista che assembla, scava o plasma la materia.
Significativa diviene l’intensità percettiva dell’opera che agisce sull’osservatore attraverso l’articolazione e il montaggio degli elementi formali e compositivi.
La fruizione è un processo dinamico che si attua concretamente in uno spazio e in un tempo determinati. L’osservatore è quindi un interlocutore attivo e partecipe, sempre più coinvolto nella percezione e nell’interpretazione dell’opera, trasformando il momento della fruizione in un vero e proprio evento.

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