Salvatore Grillo nasce a Ponte della Priula in provincia di Treviso, nel 1947 dove tuttora abita e lavora. Al termine dei suoi studi giovanili, cerca una sua esistenza più vera, più consona alla sua indole; ed inizia i primi approcci con il mondo dell’arte.
Frequenta la scuola di pittura e prospettiva e si iscrive ad un corso libero del nudo presso l’Accademia di Venezia che però abbandona dopo pochi mesi non sentendosi ancora realizzato. E così avvicina il suo sguardo alla scultura, un’arte che più di ogni altra cosa riesce a coinvolgerlo completamente.
Studia e lavora, approfondendo le varie tecniche stilistiche, riuscendo così a trovare il suo ego nella poesia, nell’armonia e nella bellezza del corpo femminile.
Nelle sue sculture, Grillos trasferisce questa ricerca interiore plasmandole con maestria e conoscenza, fondendo nelle loro forme la sua bellezza ideale.
Benché egli sia un artista continuamente alla ricerca e continuamente impegnato in sempre nuovi soggetti e in sempre nuove tecniche, nondimeno vi è un filo rosso che scandisce tutto il suo itinerario creativo, ed è la predilezione per il soggetto femminile, per la bellezza della donna.
Dal punto di vista formale, la protagonista dell’arte di Grillo è la linea: una linea svelta, nitida, precisa, aggraziata, che caratterizza delle figure mai statiche, sempre in movimento per i giochi di linee e di piani, che ora si sfiorano, ora s’intrecciano: gambe e braccia, mani e piedi, spalle e fianchi, sovente modellati secondo una leggera torsione, in certi casi perfino una doppia torsione: delle spalle da un lato, delle anche e delle ginocchia, dall’altro.
Una sana e robusta sensualità anima le donne di Salvatore Grillo: non sono affatto manichini, sono donne nel pieno senso del termine, donne consapevoli del proprio fascino, donne che si lasciano ammirare, talvolta con ingenuità, talvolta decisamente maliziose: mai, però, sfacciate o volgari.
Egli le raffigura sempre con delicatezza, con rispetto, quasi con trepidazione per il mistero di cui sono depositarie; diversamente dallo sfruttamento erotico e pornografico operato dalla pubblicità, che riduce sistematicamente la donna a oggetto, la donna di Grillo è sempre soggetto: è una persona tutta intera, colta nella sua vivacità e nella sua freschezza, a tutto tondo.
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