Carlo Febbo nasce a Torino, dopo il collegio all’età di 19 anni si trasferisce in Friuli Venezia Giulia e da qui prende il via il suo percorso artistico.
Inizia con il disegno a china e sanguigna, per passare successivamente durante gli anni 80, alla pittura ad olio.
La sua formazione artistica si sviluppa attraverso lo studio della storia dell’arte, la frequentazione di musei dove impara a conoscere i grandi maestri e mostre di diversi pittori.
Nel corso della sua attività ha esposto in numerose Personali e Collettive in Italia e all’Estero, con consensi da parte del pubblico e della critica.
Le sua opere si trovano in varie collezioni Private e Pubbliche.
Il suo percorso artistico è documentato in diversi cataloghi e riviste artistiche, per citarne alcuni: catalogo n°49 dell’Arte Moderna edito da Mondadori e, sempre da Mondadori, catalogo Arte Oggi del 2009; per due volte nel mensile Arte Mondadori, sul catalogo Avanguardie Artistiche del 2011, su quotidiani di Veneto e Friuli Venezia Giulia; per due volte nella rivista Artantis durante il 2011 ed anche in alcune trasmissioni televisive presso gli studi di Telefriuli con la conduzione del Professor Vito Sutto.
Sintetico, il tratto pittorico osservato nelle varie e dipinte tipologie di foglie dall’Artista Carlo Febbo, dove sono raffigurate le strutture naturalistiche degli indicati soggetti, sia nelle dettagliate sfumature cromatiche che nelle evidenziate forme geometriche caratterizzanti l’espansione comunicativa delle opere pittoriche.
In tali immagini si adagiano stratificati piani cromatici con variabili modulazioni pittoriche che ne rafforzano la relativa percezione creativa predisposta dal Pittore.
Tali concretizzate creazioni, dopo attenta osservazione, suggeriscono l’avvicendarsi temporali delle quattro stagioni.
L’indagine della natura considerata dall’Artista, con personale creatività, utilizzando colori bene armonizzati, che ne esaltano la dettagliata leggibilità di ogni immagine, così proposta al fruitore, per risvegliare in esso la propria sensibilità umana.
In alcuni di questi dipinti, sono stati accostati ritagli di spazzi geometrici colmati da composizioni decorative, che nel loro insieme sembrerebbero coniugare la creatività artistica dell’autore, con la tipica manualità operativa artigianale e generazionale; da salvaguardare come operosità culturale atta ad indirizzare le attuali giovani generazioni a non abbandonare e preservare tali valori culturali caratterizzanti l’esistenza umana.
Le foglie dipinte che si associano in natura con la loro crescita nei vari e distanziati alberi, collocati negli spazzi cittadini, rappresentano un polmone verde di salutare respiro; aiutano alla riflessione sulla esistenza del genere umano invitandoci altresì all’importanza per la salvaguardia della vita naturale dell’intero Creato…
Bruna Bruni
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