Lauren Bianchi (1988) si è laureato in arte dalla School of Education presso l’Università di Carabobo. Ha partecipato a più di una dozzina di mostre di carattere collettivo dentro e fuori dello stato, vincendo premi e onorificenze importanti. Egli ha illustrato importanti riviste letterarie a livello nazionale.
LA DONNA COME TELA.
Il corpo, componente materiale del essere umano, la sua struttura fisica, sono lo strumento di espressione e origine della vita. Di fronte a una opera d’arte che suscita emozioni e commuove profondamente, si sente qualcosa simile al fisico desiderio: desideriamo in qualche modo possederla.
Questo desiderio fisico è mostrato da Bianchi attraverso le sue femmine, le espressioni fisionomiche, il suo feticcio, il suo voyeurismo che attua seguendo impulsi, istinti, sentimenti e desideri. Le sue tele nude si riempiono di corpi femminili dando allo spettatore la sensazione di non essere stato invitato alla scena, di stare spiando un momento intimo.
Il suo discorso plastico insiste nella virilità del pittore il quale lotta eroicamente contro la tela, come analogia della donna. I suoi personaggi femminili e atemporali guardano direttamente agli occhi del pubblico senza alcun pudore, e plasmano diverse facce della sensualità, essendo quasi sempre solitari e con una profonda carica erotica.
La donna come protagonista ha sempre avuto un posto da protagonismo dentro il mondo artistico, e questo artista non scappa da questa attrazione ancestrale rendendola il suo leitmotiv.
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